La fotografia è figlia della natura ed i suoi stessi processi produttivi sono legati alla chimica, in un’alchimia che ogni volta permette di catturare fenomeni naturali della rifrazione, del riflesso, tutti legati alla luce ed al tempo. E’ il rispetto nei confronti della natura, o meglio, è il legame tra la rappresentazione della natura e la creazione artistica e al tempo, alla dimensione temporale cui si riferisce l’uomo nel rapportarsi alla natura alla quale il fotografo si ispira, realizzando questa ricerca fotografica denominata “segni profondi del tempo”, sulla metamorfosi dell’olivo.
Attraverso le immagini che l’artista ha realizzato nel corso della sua personale ricerca ( unica nel suo genere), mostra alberi trasfigurati, alberi che hanno assunto sembianze umane, sofferenti.
Gli olivi fotografati sprigionano dei sentimenti di ribellione, di grande forza e di desiderio di sopravvivenza.
Le creature che di volta in volta si susseguono sprigionano sensazioni di disperazione, amore e forza, palesando un forte desiderio nell’esistenza, e l’amore per la vita; tutte sensazioni, queste, da rendere gli ulivi delle vere e proprie “sculture viventi”. Le immagini realizzate sono cariche di drammaticità, da rendere estremamente interessante lo studio di ogni centimetro di questo particolare albero, il quale, a seconda della regione in cui vive, è estremamente eterogeneo, tanto da presentare sostanziali differenze, sia nella struttura lignea, quanto nelle dimensioni.
L’autore, nel corso degli anni, si è spostato tra le Marche, la Puglia, l’Abruzzo e la Calabria, per collezionare una gran quantità d’immagini, rigorosamente in bianco/nero, di particolare impatto emotivo.